- Loreto Del Vecchio -Admin
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IL SISTEMA ATTUALE E I PRECEDENTI-2
Mar Mag 24, 2022 10:31 pm
Il movimento referendario ha cercato più volte di cancellare la parte proporzionale del Mattarellum per introdurre un meccanismo completamente maggioritario sul modello anglosassone. Clamoroso il risultato del 1999, quando i votanti si fermarono al 49,56 per cento, ad un passo dal quorum del 50 per cento. L'esito fu seguito da un mare di polemiche perché le liste elettorali, soprattutto quelle degli italiani all'estero, risultarono "gonfiate" da elettori morti da tempo. Si votò comunque con il Mattarellum nel 1994 e nel 2001 e il meccanismo aveva avviato la trasformazione bipolare del sistema elettorale italiano e la nascita di coalizioni come l'Ulivo e la Casa della libertà
Il Porcellum
Alla fine della legislatura 2001/2006 Silvio Berlusconi, per evitare l'annunciata vittoria del centrosinistra alle politiche, manda in soffitta il Mattarellum e il sistema maggioritario. A pochi mesi dal voto venne approvata la legge proporzionale con premio di maggioranza, 340 seggi assicurati alla coalizione vincente e soglia di sbarramento al 4 per cento. pensata dal leghista Roberto Calderoli che la definì "una porcata". Il meccanismo, infatti, sulla base della geografia elettorale, impediva di fatto, la vittoria della coalizione di centrosinistra al Senato o un vantaggio minimo di seggi. Il Porcellum fu usato nelle politiche del 2006, 2008 e 2013, prima di essere giudicato parzialmente incostituzionale dalla Consulta.
L'Italicum di Renzi
Matteo Renzi, in combinato disposto con la sua riforma costituzionale poi bocciata dagli elettori, presentò e fece approvare una riforma elettorale che prevedeva un proporzionale con turno di ballottaggio se nessuno superava la soglia del 40 per cento con un premio di maggioranza. Il partito, non si faceva più riferimento alle coalizioni, che otteneva il 40 per cento dei voti, o vinceva il ballottaggio, avrebbe ottenuto il 55 per centro dei seggi. L'Italia era divisa in 100 collegi plurinominali dove il capolista era bloccato, mentre per gli altri si poteva esprimere una doppia preferenza di genere. I capilista si potevano candidare in 11 collegi diversi. Questa legge, mai usata, fu dichiarata parzialmente incostituzionale dalla Corte costituzionale.
Il Rosatellum
Messo da parte l'Italicum, il Parlamento ha poi approvato il Rosatellum, la legge elettorale in vigore, usata alle politiche del 2018. Il sistema prevede che il 37 per cento dei deputati e senatori sia eletto in collegi maggioritari uninominali a turno unico. Viene eletto chi prende un voto in più degli altri candidati. Il 61 per cento è invece eletto con liste bloccate in collegi plurinominali, non si possono esprimere preferenze, e con una soglia di sbarramento nazionale del 3 per cento.
Il Porcellum
Alla fine della legislatura 2001/2006 Silvio Berlusconi, per evitare l'annunciata vittoria del centrosinistra alle politiche, manda in soffitta il Mattarellum e il sistema maggioritario. A pochi mesi dal voto venne approvata la legge proporzionale con premio di maggioranza, 340 seggi assicurati alla coalizione vincente e soglia di sbarramento al 4 per cento. pensata dal leghista Roberto Calderoli che la definì "una porcata". Il meccanismo, infatti, sulla base della geografia elettorale, impediva di fatto, la vittoria della coalizione di centrosinistra al Senato o un vantaggio minimo di seggi. Il Porcellum fu usato nelle politiche del 2006, 2008 e 2013, prima di essere giudicato parzialmente incostituzionale dalla Consulta.
L'Italicum di Renzi
Matteo Renzi, in combinato disposto con la sua riforma costituzionale poi bocciata dagli elettori, presentò e fece approvare una riforma elettorale che prevedeva un proporzionale con turno di ballottaggio se nessuno superava la soglia del 40 per cento con un premio di maggioranza. Il partito, non si faceva più riferimento alle coalizioni, che otteneva il 40 per cento dei voti, o vinceva il ballottaggio, avrebbe ottenuto il 55 per centro dei seggi. L'Italia era divisa in 100 collegi plurinominali dove il capolista era bloccato, mentre per gli altri si poteva esprimere una doppia preferenza di genere. I capilista si potevano candidare in 11 collegi diversi. Questa legge, mai usata, fu dichiarata parzialmente incostituzionale dalla Corte costituzionale.
Il Rosatellum
Messo da parte l'Italicum, il Parlamento ha poi approvato il Rosatellum, la legge elettorale in vigore, usata alle politiche del 2018. Il sistema prevede che il 37 per cento dei deputati e senatori sia eletto in collegi maggioritari uninominali a turno unico. Viene eletto chi prende un voto in più degli altri candidati. Il 61 per cento è invece eletto con liste bloccate in collegi plurinominali, non si possono esprimere preferenze, e con una soglia di sbarramento nazionale del 3 per cento.
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